PROFILO  ARTISTICO 

Nessuna lingua ha creato i sentimenti, essi costituiscono il nostro presente; pur sempre uguali, sono sempre nuovi. Custoditi nella nostra intimità, si presentano al ricordo ogni volta in modo diverso, mutevoli e sfuggenti.

Gabriele Fabris trasforma in vita la sostanza delle immagini e palesa i misteri celati nella profondita’ del sentire. I suoi dipinti rendon il ricordo animato, movimentano le passioni dell’animo con il rapporto sistematico tra gli oggetti naturali e le situazioni.
Sembra quasi che i suoi boschi s’abbellino di ninfe, nelle pieghe dell’aria si raccolgono fragili riccioli erbosi, avvolti da una nuvola colorata.
Tema fondamentale della sua poetica e’ la natura, sfondo onnipresente delle vicende umane, immerse nei cicli naturali, che procedono su piani paralleli, ma su tempi contrapposti. Appare con evidenza il motivo della fecondita’ della natura, prospera e benefica. Non manda messaggi al mondo, non si ubriaca di forme alte, solenni  e magniloquenti; il sembiante si svela agli occhi di chi guarda.
La bellezza delle sue composizioni di fiori appare come metafora della vita che sa donare momenti intensi e gioiosi. Trionfano rose carnose, sgargianti papaveri, frastagliati garofani, candide calle. L’oro silvestre del girasole, astro caduto nella terra, stella crinata, richiama il colore delle ginestre, incupite appena dalla luce che emana la resina ardente.  
Fabris raggiunge nel colore armonie gentili, fra il pallore cinerino degli  steli e i viola stinti, gli azzurri  dilavati,  i verdi luminosi o cupi della penombra.  Sprigionan trilli festosi gli ampi prati, cinti da fiori  i cui petali sono  cremisi  e porpora.
La pittura di Fabris non e’ un diversivo, un’evasione puramente contemplativa, che costituisce una pausa di riposo tra le vicende della vita, ma si mescola a queste vicende e cerca di seguirle ed esprimerle nel suo modo simbolico, utilizzando quella liberta’ di fronte alla tradizione che e’ l’insegna dell’arte moderna.
 
   

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